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Tra impegno e passione

Opere di Aldo Carpi, Renato Guttuso e Carlo Levi

a cura di Mauro Carrera

Tra impegno e passione

Opere di Aldo Carpi, Renato Guttuso e Carlo Levi

a cura di Mauro Carrera

Nella mostra Tra impegno e passione presso la sala “Dino Villani” della Fondazione “F. Bertazzoni” a Suzzara dal 7 Settembre al 5 Ottobre 2014 sono proposti disegni inediti e mai visti di tre grandi maestri dell’arte italiana del Novecento, opere originali provenienti da importanti collezioni.
Tra i grandi maestri italiani del Novecento sono stati scelti tre artisti esemplari per la loro passione artistica, nonché tre figure decisive per la cultura italiana del Dopoguerra in virtù anche del loro impegno sociale e civile.
Le opere di Aldo Carpi presenti in mostra – come attestano i timbri su molte delle carte presentate – provengono dal suo archivio personale e dal collezionismo privato di maggior pregio, che cercava assiduamente i suoi lavori. Tra le opere più significative ne vanno segnalate alcune: innanzitutto il giovanile e quasi astratto paesaggio del 1909; l’intenso carboncino Deportato, maturato nell’ambito della sua memorabile riflessione sui campi di concentramento prodotta per il Diario di Gusen; il bellissimo Arlecchino, soggetto d’elezione della sua produzione anni Quaranta e forse tra i più gradevoli da lui realizzati. Le altre carte sono studi personali, bozzetti per opere maggiori, idee rimaste nel cassetto.
Le opere di Renato Guttuso afferiscono invece a tre ambiti ben distinti: la corrispondenza privata, l’engagement politico e le donne. A titolo esemplificativo, d’occasione per amici; una impegnata ed eloquente parodia mitologica del fascismo e ben sei dei suoi celeberrimi e ricercatissimi nudi. Proprio questi ultimi sono tra i soggetti più ambiti del suo collezionismo che figurano nelle raccolte più prestigiose dell’arte italiana del Novecento.
Infine, le opere di Carlo Levi provengono tutte – come anche in questo caso attestano i timbri presenti – dalla personale collezione dell’artista. Sono bozzetti di copertine, disegni pubblicitari, campionari di volti grotteschi ricavati su brogliacci privati. Qui l’artista si mescola con lo scrittore e queste preziose carte, spesso realizzate su entrambe le facce del foglio, hanno il valore documentario e creativo più alto, perché inedito. Da tutte queste si discosta un piccolo olio su tela, prezioso ed emblematico, che reca su un lato i celeberrimi amanti di Levi – quasi un marchio di fabbrica perché soggetto prediletto – e sull’altro dei fiori, semplici e brillanti.


Aldo Carpi
(Milano 1886 – 1973)

Pittore e scultore. All’Accademia di Brera fu allievo di Tallone e compagno di corso di Funi e Carrà. A partire dal 1912 partecipò a quasi tutte le Biennali di Venezia. Negli anni Venti aderì al gruppo di Novecento. Nel ’30 ottiene la cattedra di pittura a Brera. Nel ’34 iniziò le vetrate per il Duomo di Milano. Nel ’37 ebbe la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi. Deportato nel ’44 a Mauthausen e poi a Gusen, documentò l’esperienza con disegni e un diario personale. Rientrato in Italia nel ’45, fu acclamato direttore di Brera. Il Comune di Milano gli conferì la medaglia d’oro per meriti culturali.


Renato Guttuso
(Bagheria 1911 – Roma 1987)

Pittore tra i più significativi dell’arte italiana contemporanea. A Milano aderì alla fondazione del movimento di “Corrente” e partecipò alla lotta antifascista. Da un violento espressionismo di denuncia sociale, si orientò verso le scomposizioni formali del cubismo assumendo, in seguito, un intenso accento realistico. Dal 1960 guardò con interesse all’avanguardia europea, proponendo una serie di opere in cui il linguaggio iconografico, dagli accesi cromatismi, si arricchisce di riferimenti allegorici, desunti dalla rielaborazione dei capolavori dei grandi maestri. Sue opere sono conservate in importanti musei del mondo.


Carlo Levi
(Torino 1902 – Roma 1975)

Pittore e scrittore italiano di origini ebraiche. Laureato in medicina, preferì dedicarsi alla pittura e al giornalismo. Allievo di Felice Casorati, nel ’23 a Parigi vide le opere dei Fauves e di Modigliani. Partecipò alla Biennale di Venezia del ’24. Nel ’28 prese parte al movimento pittorico dei Sei pittori di Torino – insieme a Chessa, Galante, Menzio, Paulucci e Boswell – che lo portò ad esporre in diverse città italiane ed europee. Sospettato di antifascismo, nel ’34 venne arrestato e condannato al confino in Basilicata, Da questa esperienza nacque il suo famoso romanzo Cristo si è fermato a Eboli. Nel ’54 aderì al gruppo neorealista e partecipò alla Biennale di Venezia.