Via Crucis a Palazzo del Bue di Rivarolo Mantovano
“Via Crucis – Ispirati dalla passione”, questo è il titolo dell’esposizione presentata in anteprima, da giovedì 29 marzo al 2 aprile, nella chiesa San Salvatore di Spineda (Cr) e successivamente, dal 7 al 29 aprile, al Palazzo del Bue di Rivarolo Mantovano. A curare la mostra è Andrea Scazza, presidente della Cooperativa Spinedese. Il percorso espositivo prende in considerazione le opere di otto artisti che, ispirati dalle tavole della Via Crucis della Chiesa di Spineda, hanno dato la loro visione delle stazioni, riproponendo il mistero della Passione del Signore con linguaggi artistici moderni e contemporanei. Obiettivo dichiarato è quello di rendere la manifestazione un appuntamento annuale, incentrato sempre sul tema della Via Crucis ma che di volta in volta coinvolga artisti diversi. Punta di diamante di questa prima edizione, saranno le tre opere di Enzo Nenci, uno dei massimi scultori italiani del secolo scorso. L’associazione ha voluto così omaggiare l’artista con un rimando alla personale “Intimità Spirituale” che si tiene a Mantova presso la Basilica Palatina S. Barbara, dal 7 al 22 aprile. La mostra, presentata dallo storico dell’arte Mauro Carrera, è patrocinata dalla diocesi di Cremona e dai comuni di Spineda e Rivarolo. Sono esposte le opere di Mauro Davoli, Gianluca Fontana, Luigi Ghillani, Giacomo Ponzi, Max Preti, Fabrizio Sabini, Isa Zaccagni e Francesco Zanichelli. La mostra è accompagnata da un cantato con testi dello stesso Carrera, di Andrea Scazza, Giovanni Gazzaneo ed Elena Pontiggia.
Una lettura polifonica di una sacra rappresentazione come la Via Crucis corre il rischio inevitabile di apparire frammentaria e a tratti incongruente ma la Passione non può che ispirare ciascuno nella maniera a lui più consona.
Dal momento che alcune delle stazioni riportano episodi cari alla devozione tradizionale, ma non sempre corrispondenti a episodi chiave nella narrazione evangelica, nel tempo sono state elaborate sequenze alternative. È in tale spirito che, pur ispirandosi all’iconografia tradizionale della Passione di Cristo – rappresentata dalla suite Lemercier del 1846 conservata a Spineda – e senza alcuna velleità ulteriore, gli autori delle interpretazioni delle stazioni realizzate per questa mostra – Mauro Davoli, Gianluca Fontana, Luigi Ghillani, Giacomo Ponzi, Max Preti, Fabrizio Sabini, Isa Zaccagni e Francesco Zanichelli – hanno inteso cimentarsi nella raffigurazione del tema sacro per eccellenza della cultura cattolica. Ad ospitare questa nuova rappresentazione dell’antica devozione sono le sale di pertinenza comunale di Palazzo del Bue, dove trovano adeguata collocazione le stationes contemporanee.
Medesimo spirito ha infine l’omaggio reso allo scultore Enzo Nenci, con l’allestimento di alcune sue sculture a tema nella sala a lui dedicata a Palazzo del Bue. A chiusura di questo cammino – non una dolente Via Crucis, ma piuttosto una speranzosa Via Lucis – è necessario ricordare che, con la maiuscola o senza, è la Passione a muovere la volontà di chi crea e di chi opera. È la fonte di ogni nostra ispirazione, la misura del nostro essere umani, con l’ansia incontenibile di una futura trascendenza.
Mauro Carrera